lunedì 18 ottobre 2021

Gli Dei di Davos

Gli Dei di Davos

Note su “IL DIO VACCINO - Il più grande e oscuro business del XXI secolo”

libro di Tiziana Alterio, 2021


 

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Tiziana Alterio

Da https://www.tizianaalterio.it/chi-sono-1/biografia/

Il giornalismo, per me, è servizio e non può che essere libero e indipendente.”

«Giornalista d'inchiesta indipendente, scrittrice e attivista.

Ferma oppositrice del pensiero unico dominante, quello neoliberista occidentale che riduce tutto ad omologazione.

Ho viaggiato come reporter in Africa, Asia, Sud-America e mondo arabo ma la mia attenzione è da sempre rivolta, soprattutto, ai Paesi Mediterranei e ho fondato e diretto per 7 anni la testata giornalistica ilmediterraneo.it. Ho lavorato in passato sia a Rai3 che a Mediaset anche come autrice e conduttrice televisiva.

Esperta di tematiche Europee con particolare attenzione per l'area del Sud-Europa e del Mediterraneo.

Nel 2017 sono stata referente per l'Italia del Nesi Forum, il Primo Forum Mondiale sulla Nuova Economia.

Sostengo la Rinascita delle Comunità e delle Economie Locali.

Ho incontrato e intervistato negli ultimi 3 anni pensatori e visionari di nuovi modelli di società, come Christian Felber (Economia dei Beni Comuni), Gunter Pauli (Blu Economy), Helena Norberg_Hodge (Economia della Felicità), Joan Melè (Fondatore Banca Etica America Latina), Serge Latouche (Movimento per la Decrescita Felice) e molti altri.

Ho scritto La Guerra Silenziosa (2016), Colpo di Stato (2018) insieme a Franco Fracassi e I Conquistatori (2019) insieme ad Elio Lannutti e Franco Fracassi.»

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Il libro di Tiziana Alterio va con coraggio controcorrente, contribuendo alla conoscenza di quando come e perché è stato eretto ad idolo il Vaccino salvifico, divenuto in pandemia rimedio unico "risolutivo", corredato dal green pass.

Anche chi si attribuisce un approccio "scientifico" non deve sdegnarlo.

Il linguaggio giornalistico dell'opera, molto vicino al parlato quotidiano, è divulgativo e più diretto di quello tipico di un saggio. A questo indubbio pregio accompagna però un difetto, allorché da alcuni fatti e documenti, senz'altro rilevanti e reali, l'Autrice deriva troppo sinteticamente tesi generali e globali che mi paiono meritevoli, perlomeno, di maggiore approfondimento. Tesi esposte nel primo capitolo, che discuterò solo dopo una rivisitazione di una buona parte del restante testo dedicato a dimostrarle.

Quando, come e perché. 

Alterio segue, sull'esempio di Falcone e Borsellino, la traccia del denaro per la sua indagine.

A partire dal secondo capitolo - “1980: quando tutto ebbe inizio” -, Alterio mostra l'esistenza di una stretta connessione tra scoperte scientifiche, loro riconoscimento tramite il conferimento dei Nobel, ed attivazione del business. La biotecnologia diventa un affare e le aziende del settore vengono quotate a Wall Street.

A facilitare l'epocale passaggio interviene il potere politico, con opportune regole, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, che volle la legge Bayh-Dole sulla “liberalizzazione” dei brevetti e dei marchi.

Università ed imprese, le cui ricerche venivano sovvenzionate dal governo,

¨potevano brevettare le loro scoperte per poi concederle in licenza esclusiva alle case farmaceutiche che, a loro volta, li trasformavano in farmaci e vaccini da vendere guadagnando anche dalle royalties.¨1

Corrono gli anni '80, durante i quali si diede pratica attuazione alle teorie economiche “liberali e liberiste” di Friedrich August von Hayek e della scuola di Chicago, grazie all'iniziativa politica del duo Reagan-Tatcher.

La salute cessa di costituire il “baricentro”, sopra di essa si erge la prevalente logica del profitto. Per darle spazio i sistemi sanitari pubblici nazionali vengono via via depotenziati, mentre le multinazionali del farmaco fanno business.

Sono in tutto 15 e detengono circa la metà del mercato farmaceutico globale: 8 statunitensi, 2 britanniche, 2 svizzere, 1 francese, 1 israeliana ed 1 tedesca.

Cresce la loro finanziarizzazione.

Sono tempi in cui si afferma a livello internazionale il “partenariato pubblico-privato”, che nasconde in realtà la dipendenza del pubblico.

Big Pharma impone il proprio controllo innanzitutto sulla ricerca clinica, ovvero sulle sperimentazioni che preludono a nuovi farmaci e vaccini.

In parallelo, attraverso la pubblicità sulle riviste mediche, condiziona pesantemente la loro vita e le loro pubblicazioni scientifiche.

Il prezzo alla vendita dei farmaci è stabilito non in base al costo, bensì al ricatto del bisogno spesso vitale a cui i sistemi pubblici devono corrispondere, pagandoli.

¨Quarta tappa dell'iter del farmaco e del vaccino sono le linee guida cliniche.¨2

Big Pharma è in grado di condizionare i decisori tramite onorari per conferenze, borse di studio, consulenze. In barba al conflitto d'interesse.

Infine, interviene sui medici con il suo marketing capillare.3

FDA ed EMA sono eterodirette dalle case farmaceutiche.

¨L'industria privata finanzia l'agenzia che deve controllarla.¨4

La stessa OMS è coinvolta e subisce una trasformazione. Sulla scorta della nuova definizione di pandemia che sdogana le “false pandemie”, per dichiarare l'emergenza generale basta “pigiare il bottone”.

¨Con il cambio della definizione di “pandemia” fatta dall'OMS, da allora, non si comprende bene quale sia la differenza tra un'influenza pandemica e una stagionale.¨5

Il caso più eclatante è rappresentato dalla dichiarata pandemia da influenza suina, il cui vaccino venne acquistato in milioni di dosi dai vari governi, poi in gran parte gettate al macero.

¨Fu così per la Sars 1 del 2002, fu così per la mucca pazza, fu così per l'influenza aviaria nel 2003, fu così per quella suina del 2009. Tutte pandemie rivelatesi fasulle. E per il COVID-19 nel 2020?¨6

Quindi Alterio entra nel vivo della disputa vaccinale in corso: la “quinta pandemia”.

La macchina mediatica è messa in moto. L'OMS pigia il fatidico “bottone”. Una montagna di dati seminano paura e senso di insicurezza nel mondo. Big Pharma ne approfitta. La popolazione mondiale è “bullizzata”. Dilagano i “tamponamenti” molecolari.

¨Praticamente l'80 percento degli italiani è stato tamponato e così pure il resto del mondo. Una scienza fideistica che affida ai tamponi decisioni relative alla chiusura di interi paesi.¨7

Lo stesso Istituto Superiore di Sanità italiano rivede ciò che solo un anno prima sosteneva.

¨La macchina dei tamponi tiene in piedi l'emergenza sanitaria: fatti e persone sane, asintomatiche che se risultano positive vengono ritenute malate, perché pericolose, ingrossano i numeri che quotidianamente bullizzano i cittadini.¨8

L'Autrice contesta la gravità della situazione, confrontandola con il tasso di mortalità della Spagnola e rilevando come i decessi siano contati in modo erroneo.

¨E l'influenza stagionale quanti morti provoca ogni anno nel mondo? Secondo i dati dell'OMS dai 250 ai 500mila decessi. (…) Ma il punto cruciale è se con una percentuale di decessi pari allo 0,18 percento l'OMS possa dichiarare una pandemia.¨9

Al capitolo “Il pigia bottone dell'OMS e le false pandemie”, segue quello dedicato alla “volpe Gates” che “entra nel pollaio”.

Dagli anni '90 in poi molti Stati interruppero il regolare pagamento delle quote obbligatorie, sicché l'OMS fu costretta ad aprirsi ai “contributi volontari”, in ottemperanza al “partenariato pubblico-privato”.

La “volpe Gates” si vide schiusa la porta del “pollaio” e non esitò a varcarla.

Il Forum di Davos del 2000 imprime la svolta.

¨A Davos si traccia il percorso su cui poi tutti cammineranno condizionando milioni di persone.

A Davos si è deciso il Nuovo Ordine Mondiale.¨10

Vi partecipa il presidente Bill Clinton. Nasce la Global Alliance for Vaccines and Immunization.

¨Per l'occasione si incontrano, per la prima volta a Davos, Big Pharma, le organizzazioni no profit e le principali fondazioni con lo scopo di trovare nuovi modi per vaccinare i bambini dei paesi poveri. Da quel giorno, Bill e Melinda Gates trovarono la loro missione filantropica: sostenere con il loro immenso patrimonio le vaccinazioni lì dove ce ne fosse bisogno per salvare i bambini del mondo.¨11

¨GAVI Alliance ha, attualmente, seggi permanenti dove ci sono, oltre alla Fondazione Gates, principale investitore, anche l'UNICEF, la Banca Mondiale e l'OMS. Gli altri seggi sono, invece, a rotazione e sono di Big Pharma. (…) Funziona, praticamente, come una spa quotata in borsa.¨12

I fatti però smentiscono l'immagine filantropica che Bill vuol dare di sé.

¨(...) attualmente la Fondazione Gates è il primo finanziatore dell'OMS, il primo finanziatore di GAVI Alliance, il programma mondiale sui vaccini, e ha messo le mani in pasta anche su chi sta sviluppando e distribuendo in mezzo mondo i vaccini, come BioNTech e molte altre piccole società. Ha poi i suoi soldi in fondi di investimento collegati alle più grandi multinazionali.

La fondazione Gates ha il più grande conflitto di interessi fatto passare come qualcosa di normale che ruota intorno ad un unico business mondiale: i vaccini.¨13

Anche grazie a GAVI la “Decade dei vaccini 2011-2020” è inserita nell'agenda globale (Global Health Agenda).

¨Agenda all'interno della quale l'Italia nel 2014 fu nominata capofila, Paese sperimentale nelle vaccinazioni.¨14

¨La decade dei vaccini è terminata nel 2020 e se ne è aperta un'altra: quella che sarà ricordata nella storia come la più grande campagna mondiale di vaccinazione mai vissuta grazie alla pandemia del COVID-19.¨15

La Fondazione Gates oggi è già oltre e si concentra sull'editing del genoma del 21° secolo.

In questo contesto si colloca l'Italia, che nel 2014 l'Italia assume il ruolo non invidiabile di “paese cavia”. È un vanto della ministra della Salute Beatrice Lorenzin e del governo Renzi, che riescono ad imporre ai bambini italiani ben 10 vaccini obbligatori, dai 4 già previsti.

Misure simili potrebbero essere necessarie in una società democratica”, dichiara la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Rileva Alterio:

¨Peccato che almeno 12 giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbiano conflitti di interesse e siano legati anche alla Fondazione Open Society di George Soros .¨16

Il miliardario Soros è uno dei maggiori donatori della Corte.

La seconda parte del libro è dedicata agli “Intrecci finanziari” e al “Far West delle sperimentazioni”. Contiene i seguenti capitoli: 7° “Vaccini, Bancomat degli azionisti”; 8° “Mantieni la rotta”; 9° “Il drago a tre teste”; 10° “Le sette sorelle”; 11° “Conflitto di interesse made in Italy”; 12° “Sulla pelle dei bambini”; 13° “Il Far West delle sperimentazioni”.

Li trascuro non perché non siano assai importanti, soprattutto per la raffigurazione degli intrecci finanziari globali e l'esercizio di potere nell'ambito della sperimentazione scientifica, ma per arrivare più rapidamente al “nocciolo” del libro di Alterio.


Nelle divisioni del mondo.

Nelle pagine iniziali viene anticipato un tema che verrà svolto nella terza parte del testo.

¨La Russia e la Cina vaccinano poco al loro interno, appena l'8 percento dei russi hanno avuto una dose, ad aprile 2021, e appena il 2 percento dei cinesi e sono ritornati ad una situazione di normalità già ad inizio del 2021. Proteggono le fasce più deboli e i soggetti più vulnerabili ma lasciano che l'immunità di gregge venga raggiunta naturalmente. ¨17

Un approccio ignorato dall'Occidente, nel quale gli Stati Uniti sono leader con il maggior numero di multinazionali del farmaco.

D'altro canto Russia e Cina adottano la vecchia sperimentata tecnica, e non quella a mRNA, per la creazione di loro vaccini, impiegata invece dalle case farmaceutiche (anche se non da tutte) occidentali. Sia in Russia che in Cina la proprietà dei brevetti è nazionale e fa capo a grandi imprese sotto controllo statale.

Con il “lancio” del vaccino Sputnik si rinnova in ambito sanitario il duello sul primato spaziale con gli USA. Si scatena subito il deprezzamento mediatico dello Sputnik. Ciò nonostante a settembre 2020 la Russia riceve richieste di acquisto da oltre 20 paesi, dall'America Latina, dall'Asia e dal Medio Oriente per 1 miliardo di dosi.

Sottolinea Alterio:

¨Lo Sputnik è dei cittadini russi, il vaccino della Pfizer e di Moderna, della Johnson&Johnson e di AstraZeneca è di proprietà delle case farmaceutiche, nonostante siano stati sviluppati anche con soldi pubblici.¨18

Giocando d'anticipo sui tempi, lo Sputnik mette in difficoltà la Commissione Europea, che pone un veto politico all'adozione del vaccino russo.

¨I russi, così come i cinesi, hanno adottato una politica diversa. Conquistare posizioni di mercato all'estero e lasciare la propria popolazione che si immunizzi naturalmente. Non trovo altre spiegazioni per queste scelte così macroscopicamente distopiche rispetto all'evidenza dei fatti.¨19

Sul fronte dei vaccini è in atto uno scontro geopolitico mondiale.

¨Ciò che è sicuro è che il grande business dei vaccini farà comprendere molto presto quale potenza mondiale dominerà il mondo negli anni futuri. Saranno ancora gli Stati Uniti? O la Cina e la Russia sorpasseranno la potenza Occidentale?¨20

La Cina entra in scena con vaccini a più bassa efficacia ma, seguendo la vecchia tecnica, “usato sicuro” e “low cost”, più facilmente gestibili visto che non devono essere preservati a temperature molto basse.

I vaccini cinesi sono 4 e 3 le aziende produttrici: Sinopharm, CanSino e Sinovac.

¨Nel riposizionamento geopolitico la Cina avrebbe deciso di giocare la sua partita conquistando territori da sempre appannaggio degli Stati Uniti, come l'America Latina, insieme a molti paesi del Sud-Est asiatico, delusi da Big Pharma per non aver ricevuto in tempo le dosi promesse, soprattutto da Pfizer. Pechino aveva puntato anche ai Paesi del Medio Oriente, del Nord Africa e soprattutto dell'Africa.

Se la Russia era stata la prima nella corsa all'approvazione dei vaccini, la Cina era stata la prima nella chiusura dell'emergenza. E mentre Pechino poteva, quindi, concentrarsi nell'espandere ancora di più il suo potere in altri paesi, l'Occidente arrancava.¨21

La Cina concentra perciò la capacità produttiva nell'esportazione

¨anche offendo gratuitamente vaccini ad oltre 53 nazioni che ne avevano bisogno.¨22

¨La maggior parte delle nazioni erano paesi in via di sviluppo. Più che l'Europa questa volta l'obiettivo di Xi Jinping era infatti l'Africa e l'America Latina, terra di conquista già da diversi anni.

Puntare ai paesi poveri significava utilizzare il vaccino come leva negoziale per gli anni futuri. Significava tenerli sotto scacco.¨23

A supporto l'Autrice cita fonti occidentali avverse, le quali intravvedono nella strategia cinese un tentativo di utilizzare la “carità” a fini egemonici.

Secondo Alterio, Cina e Russia sono rivali che, pur avvicinatesi in chiave anti-americana, nutrono separate “ambizioni imperiali”.

Dopodiché menziona il caso in cui le autorità locali del partito comunista cinese stopparono una iniziativa del governo della città di Wancheng, provincia di Hainan, di forzare la popolazione a vaccinarsi.24

La Cina, capace di isolare forzatamente intere aree urbane abitate da milioni di persone, non era preoccupata né di possibili nuove ondate, né delle varianti del virus.

¨Delle due l'una o l'Occidente stava sopravvalutando il virus mentre la Cina lo stava sottovalutando, oppure era vero il contrario.¨25

Nota finale:

¨Fino ad aprile 2021 ancora nessun vaccino occidentale era stato approvato dall'Ente regolatore dei farmaci di Pechino.¨26

Quanto sin qui riportato consente ora di ritornare al capitolo primo, nel quale sono esposte tesi portanti di Alterio.

Il vaccino idolo.

Come siamo arrivati alla vaccinazione generale “obbligata”?

¨Il Dio vaccino “sperimentale” ha, dunque prevalso sopra ogni cosa, un Dio unico che non accetta concorrenze, le cure possibili, appunto, altrimenti la torre su cui è stata costruita l'intera impalcatura cadrebbe come la neve che si scioglie al sole. Per essere autorizzato in fase sperimentale e in “modo condizionato” dalle Agenzie di controllo del farmaco, quali la FDA americana (Food and Drug Administration) e l'EMA europea (European Medicines Agency), non dovevano esistere cure possibili. Lo dice il regolamento europeo n. 507/2006 della Commissione del 29 marzo 2006 relativo all'”immissione condizionata” di farmaci in commercio.¨27

Come si evince da un estratto del regolamento dell'EMA, che segue lo stesso indirizzo della FDA. Dunque, la esclusione di ogni possibile cura ed il protocollo di inerte “vigile attesa”, dal manifestarsi dei primi sintomi, sono stati dettati dalla scelta politica a priori di corrispondere alle condizioni richieste dall'EMA.

Da questa evidenza, Alterio deriva alcune tesi che dimostrerà nel libro. Ne cito alcune espresse nel primo capitolo, tralasciando quelle di ordine filosofico e morale o relative alla “Verità” della Scienza, che richiederebbero una trattazione troppo ampia per queste brevi note.

¨L'emergenza COVID-19 ha sdoganato un linguaggio militaresco come “coprifuoco” e “guerra al virus” imponendo una dittatura sanitaria alimentata dalla paura della morte. Il COVID-19 è stato il Colpo di Stato del neoliberismo dove ciò che era sopravvissuto alla crisi economico-finanziaria del 2008, piccole imprese, artigiani, partite IVA è stato messo nelle condizioni di essere un morto agonizzante, mentre chi già godeva di ottima salute come le multinazionali e le lobby finanziarie hanno potuto festeggiare la nuova era del Covid che ha fatto ingrossare enormemente i loro portafogli.

L'emergenza ha svelato però molte altre cose: la totale impreparazione del sistema sanitario occidentale sempre più nelle mani dei privati e il disastro del depotenziamento della sanità pubblica e della medicina territoriale. Ha svelato, ancora, che il concetto di libertà che pensavamo acquisito, in realtà, può essere minato molto velocemente in nome dello “stato di eccezione”. Ciò a cui stiamo assistendo è, infatti, la “securitizzazione” della salute che avviene quando lo Stato, affermando di essere di fronte ad una minaccia esistenziale, richiede che siano prese contromisure urgenti e straordinarie e persuade la popolazione che tale azione è necessaria. La securitizzazione legittima l'aggiramento delle normali regole del gioco politico come il normale processo democratico. In questo modo l'epidemia, da problema della salute e quindi regolato da autorità e professionisti della salute, diventa problema di sicurezza, e quindi regolato da autorità politiche, forza pubblica e magistratura.¨28

Nel mondo, annota Alterio, si è manifestato un dualismo tra opposte visioni sui vaccini. Da un lato gli Stati Uniti e l'Unione Europea, dall'altro la Russia e la Cina. Sui vaccini è in corso una guerra geopolitica. La ricchezza confluisce verso le multinazionali. Le piccole attività, i “piccoli”

¨ora sono costretti a cedere il passo al Grande Reset stabilito a Davos, il forum mondiale dove si decidono le sorti del mondo. (…) Solo una minoranza di cittadini resiste alla narrazione ufficiale, invocando il ripristino delle libertà fondamentali soffocate da una dittatura sanitaria che ha utilizzato il virus come cavallo di Troia per imporre un Nuovo Ordine Mondiale.¨29

Disvelamenti e teoria.

Tiziana Alterio trae forza da un alto senso morale: la difesa dell'umanità, della parte più esposta alla strategia sanitaria in atto, soprattutto dei bambini e dei poveri. Il suo lavoro è fonte di diffusione della conoscenza di molti meccanismi relativi ad un ambito, quello della salute, divenuto così importante nel mondo contemporaneo.

Dalla sequenza dei fatti, dalla esposizione dell'intreccio degli interessi planetari, dalla conferma di quanto negativo sia stato il portato del neoliberismo, tuttavia, deriva una teorizzazione che merita discussione.

La salute è sovrastata dal profitto?

Direi, piuttosto, che la salute deve essere ridotta a merce per consentire il profitto, anzi il sovra-profitto oligopolistico. La tendenza a trasformare ogni risorsa e relazione in merce è nel DNA del capitalismo. Evidente sul piano storico dal tempo delle inclosures inglesi. È proprio del liberalismo politico, non unicamente del “neoliberismo” economico, realizzare questa propensione innata del capitale. La mercificazione della salute per trarne profitto può avvenire solo alla condizione di distruggere i sistemi sanitari pubblici nazionali e rendere dipendente la salute di un Paese.

I governi italiani del biennio pandemico non potevano, in mancanza di radicali cambiamenti politici, che attestarsi sulla linea intrapresa negli anni della controrivoluzione liberale.

Perciò sono state volutamente bloccate tutte quelle iniziative che potevano essere efficaci e, quantomeno, circoscrivere e ridurre il danno. Avrebbero costituito un precedente di medicina territoriale, di prossimità e prevenzione, in opposizione alla riforma di struttura “ospedale-centrica”, avvalorando agli occhi della maggioranza la funzione centrale della sanità pubblica nazionale.

Questo è la contesa principale.

È l'avversione strategica alla sanità pubblica ad aver condotto alla scelta del vaccino arma unica “risolutiva”, dopo aver impedito tutte le altre.30

Nonostante il governo dica di uniformare la propria azione alle indicazioni della Scienza, rappresentata istituzionalmente dal CTS e da AIFA, sono queste ultime ad esserle subalterne. Con il governo Draghi potremmo dire che i “tecnici” della sanità obbediscano a quelli dell'economia. “Verità” tecnico-scientifiche in gerarchia politica di ordine liberale (al comando del Dio danaro), tanto più evidente quando viene adottato il discriminatorio ed ipocrita green pass, una misura particolarmente liberticida in Italia.

Se ne potrebbe concludere, tenendo conto del contesto internazionale, che gli unici spazi di residua sovranità italiana siano quelli “passivi”, ovvero in esecuzione del peggio che comporta la relazione di dipendenza.

Come liberarsi da tale dipendenza? Non solo opponendosi globalmente, ma sganciandosi localmente, su base democratica nazionale (da noi costituzionale) in un rinnovato internazionalismo.

Vaccino o altro, l'avversario globale è costituito sì da Big Pharma, ma come parte degli oligopoli finanziarizzati in una economia-mondo centrata sugli Stati Uniti, alleati ad Europa e Giappone, le “potenze” occidentali.

Per descrivere il sistema, forse è più calzante l'immagine del “mainstream”. Rende meglio il confluire in un alveo principale e dominante (in Occidente) di differenti apporti dai versanti ideologici e dell'informazione, del potere politico e di quello economico.

Se una “cabina di regia” occidentale esiste, essa può trovarsi, piuttosto che altrove, simbolicamente situata a Washington, negli States, che detengono l'indispensabile potere militare.

A Davos, o in altri vertici elitari , i convenuti possono disegnare scenari strategici per loro auspicabili, verso i quali convogliare il mainstream. Il che non equivale a poter decidere le sorti del mondo. Non solo perché le élites che vi si radunano sono solo una parte del potere reale, ma soprattutto perché l'Occidente ricco non è più nelle condizioni di poter governare l'intero mondo.

La globalizzazione avviata dal duo Reagan-Tatcher, sulla scia dell'affermazione egemonica del pensiero economico-politico liberale, ha instaurato una tripartizione gerarchica globale oggi traballante. Vacilla la cima riservata al primo mondo “produttore di idee”, sotto la pressione dei paesi emergenti “produttori di beni materiali”, nonché dei paesi terzi, “fornitori di materie prime e manodopera a basso costo”.

Per Alterio, le strategie geopolitiche delle emergenti Russia e Cina sono spiegate attribuendo loro mire espansionistiche neo-imperiali.

Innanzitutto i due regimi politici non sono accomunabili, se non per il fatto che esercitano una propria sovranità indipendente dall'Occidente ricco ed avversano il dominio statunitense.

Nel caso in esame, le strategie adottate da Mosca e Pechino nell'affrontare l'emergenza pandemica al loro interno sono state piuttosto differenti, sebbene poggiate su vaccini propri, di proprietà pubblica statale, prodotti in patria e secondo tecnica tradizionale (non mRNA sperimentale).

In particolare la Cina, di cui andrebbe dimostrata in cosa concretamente consista la pratica neo-imperiale – data invece per scontata dall'Autrice -, nutre un interesse politico essenziale affinché i paesi in via di sviluppo, possano sganciarsi dalla dipendenza. Ne va della sua stessa indipendenza.

Questa semplice considerazione basterebbe per non appiattirsi sulla sola opposizione “élites” contro popolo a livello mondiale, che rimane perciò l'unico orizzonte politico, piuttosto generico, nel quale si muove Alterio, perché chiuso a fare perno sulle contraddizioni che impediscono la pretesa dell'Occidente ricco e delle sue élites di ordinare e governare il mondo.

Alterio chiama in causa l'avvenuta esecuzione di un “Colpo di Stato”. Di quale Stato? Dello Stato delle Multinazionali o della Finanza mondiale?

Un colpo di Stato implica uno Stato, nonché un “complotto” ed un “retrostante”, quando invece è palese il portato delle élites transnazionali.

Il rischio di una narrazione di questo tipo è che i “disvelamenti” elevino i convenuti a Davos, o in altri convegni riservati a ristrette élites, nel cielo di un potere inattaccabile dai comuni terrestri.

Una spiegazione in chiave sistemica, cioè attinente all'assetto capitalistico mondiale, mostrerebbe, senz'altro, quanto sia a livello internazionale che nazionale le sue articolazioni presentino faglie e contraddizioni alla portata di una opposizione capace di approfittarne, incidere e non farsi sopraffare.

Il fatto che alcuni straricchi, parte dello “zero virgola dell'umanità”, godano del vigente assetto sistemico globale per ergersi a “benefattori” del mondo, dopo aver partecipato alla creazione di enormi diseguaglianze, non prova che siano a capo di tutto. È una forzatura semplificatoria.

Contestare alle fondazioni “filantropiche”, come quelle di Bill Gates, la circostanza che finiscano per lucrarci è assai limitativo. Di certo esiste l'affermazione di potere, la volontà soggettiva di decidere di una ristretta cerchia di miliardari, sopra i popoli, le nazioni, la sovranità degli Stati, ogni possibile espressione democratica.

Una supponente e smisurata arroganza: si sentono Dei dell'Olimpo.

Tuttavia, la loro azione, seppur capace di indurre una emergenza vaccinale globale, non è in grado di determinare un Nuovo Ordine Mondiale. A questo ordine mirava già la politica estera statunitense quando decise le guerre – ultima delle quali in Afghanistan - che ha poi perso. Da un tassello evincere meccanicamente la composizione dell'intero puzzle può condurre all'errore.

Opposizione.

Alterio si erge a difesa di piccole imprese, artigiani e partite IVA, già attaccati dalla crisi del 2008. Mancano gli operai, i precari, i lavoratori dipendenti, ai quali appartengono, di fatto ma in posizione debole, gran parte delle stesse partite IVA. Cresce la povertà. I penalizzati dalla crisi e dalla gestione politica dell'emergenza pandemica appartengono ad un popolo multiforme.

Cosa sta succedendo in questo ottobre 2021?

In pandemia il governo Draghi ha seguito una strategia avversa alla sanità pubblica territoriale (inerte anche di fronte al crescere delle “morti bianche”), perseverando su quella della sanità-merce, corredata dal green pass discriminatorio. Al contempo ha dato il via libera ai licenziamenti, ad ulteriori delocalizzazioni, con chiusura di interi stabilimenti, ed agli sfratti. Ha poi fatto ricorso all'uso dello squadrismo fascista per chiamare all'arroccamento interno delle istituzioni, attorno al potere liberale centrale, per reprimere l'esterno sociale che si oppone.

Mira ad impedire che la protesta di popolo e la lotta dei lavoratori convergano. Nello svolgersi del rapporto, questi ultimi possono riconoscersi in una propria identità e costruirsi politicamente classe per sé, praticando l'unione dell'insieme.

1Tiziana Alterio, “Il Dio Vaccino”, 2021, pag. 37.

2Ibidem, pag. 50.

3La denuncia di Alterio richiama alla mente il film italiano “Il venditore di medicine” (vedi su RaiPlay).

4Ibidem, pag. 52.

5Ibidem, pag. 62.

6Ibidem, pag. 63.

7Ibidem, pag. 65.

8Ibidem, pag. 66.

9Ibidem, pag. 67.

10Ibidem, pag. 73.

11Ibidem, pag. 73.

12Ibidem, pag. 74.

13Ibidem, pag. 77.

14Ibidem, pag. 78.

15Ibidem, pag. 81.

16Ibidem, pag. 100.

17Ibidem, pag. 27.

18Ibidem, pag. 200.

19Ibidem, pag. 207.

20Ibidem, pag. 221.

21Ibidem, pag. 233.

22Ibidem, pag. 234.

23Ibidem, pag. 235.

24Più recentemente saranno le autorità centrali del Pcc a porre un divieto alle iniziative di amministrazioni locali tendenti all'obbligo vaccinale.

25Ibidem, pag. 240.

26Ibidem, pag. 243.

27Ibidem, pag. 21.

28Ibidem, pag. 23.

29Ibidem, pagg. 28-29.

30AIFA, subalterna all'esecutivo, ha persino rifiutato la donazione di farmaci monoclonali, ragione per cui la Corte dei Conti la imputa di “danno erariale”.